Il 15 giugno 2021, la Corte Suprema indiana (ISC) ha emesso i provvedimenti di attuazione del lodo emanato in data 21 maggio 2020 da un Tribunale Arbitrale Internazionale, che impone all'India di cessare l'esercizio della giurisdizione penale sull'incidente della Enrica Lexie del 2012 e sui due fucilieri di marina italiani, oltre a stabilire il pagamento di un risarcimento alle famiglie delle vittime.
I nostri colleghi Titus & Co, Advocates - con cui collaboriamo da oltre quindici anni (leggi qui) - hanno rappresentato la Repubblica Italiana e i due militari italiani in tutte le fasi del processo: davanti alla Sessions Court e all'Alta Corte dello Stato del Kerala, alla Corte Suprema dell'India e nei procedimenti arbitrali internazionali interstatali davanti al Tribunale Internazionale per il Diritto del Mare (ITLOS), con sede ad Amburgo, e davanti a un Tribunale Arbitrale istituito ai sensi dell'Allegato VII della Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare (UNCLOS) sotto gli auspici della Corte Permanente di Arbitrato dell'Aia.
La causa è stata vinta essenzialmente sulla base del fatto che i marines italiani hanno diritto all'immunità in relazione agli atti commessi durante l'incidente Enrica Lexie nel 2012, che all'India è precluso l'esercizio della giurisdizione e che, essendo ufficiali militari, solo l'Italia ha giurisdizione per processarli sul suo territorio secondo le proprie leggi.
Questa è stata una delle principali argomentazioni e prese di posizione di Titus & Co. per conto dei due marines dalla data dell'incidente del 15 febbraio 2012: una posizione che si è rivelata determinante, affinché la causa fosse decisa a favore dell'Italia dal Tribunale Arbitrale dell'Aja.
La Corte Suprema, che ha dato attuazione al lodo arbitrale lo scorso 15 giugno 2021, si è compiaciuta di porre fine a tutti i procedimenti pendenti relativi alla controversia Enrica Lexie. Nello specifico, la Corte ha accertato e stabilito che:
-
Il Lodo Arbitrale emesso dalla Permanent Court of Arbitration (PCA) il 21 maggio 2020 è stato accettato dall'Unione dell'India e dalla Repubblica Italiana.
- Il FIR originale n. 2/2012 e il FIR ri-registrato n. R.C. n. 04/2013/NIA/DLI, e tutti i procedimenti che ne derivano, sono annullati ai sensi dell'art. 142 della Costituzione indiana, compresi i procedimenti della NIA pendenti davanti al giudice della Special Designated Court presso la Patiala House Courts, New Delhi.
- In base al predetto lodo, entrambi i Paesi hanno discusso e concordato che l'Italia paghi un risarcimento di 100 milioni di INR oltre ad altri importi decretati (circa 21,7 milioni di INR) come risarcimento per gli eredi dei defunti. Tale risarcimento è stato accettato da tutte le parti, compresi gli eredi dei defunti e lo Stato del Kerala, ed è stato inoltre ritenuto dalla Corte Suprema indiana ragionevole e nell'interesse degli eredi.
- L'importo del risarcimento pagato dall'Italia e depositato presso la cancelleria dell'ISC, deve essere trasferito all'Alta Corte dello Stato del Kerala per il versamento a favore delle famiglie delle vittime, in modo che tali importi non vengano sotratti o malversati.
- Le cauzioni e le garanzie bancarie per assicurare la presenza dei marines siano rilasciate.
- La Repubblica Italiana riprenderà la sua indagine penale sugli eventi del 15 febbraio 2012 e l'Unione dell'India, la Repubblica Italiana e lo Stato del Kerala coopereranno tra loro nel perseguimento di tale indagine.
Nelle settimane successive, i due militari saranno ascoltati dai procuratori a Roma per procedere alle conclusioni delle indagini iniziate in Italia.